Nel video l’intervista a Patrizia Gambarini, Comandante Polizia Provinciale
Da inizio anno sono già stati sei gli episodi di vandalismo sulle gabbie per la cattura delle nutrie denunciati dalla Polizia Provinciale. Oltre ai danni ai dispositivi del Parco Ferrari di Modena, analoghi episodi si sono verificati sempre a Modena nella zona di via Salvo d’Acquisto e poi anche a San Cesario sul Panaro, Cavezzo, Mirandola e San Damaso, quando a marzo la Polizia provinciale ha identificato, grazie alle immagini di un impianto di video sorveglianza faunistica, una cittadina che danneggiava le gabbie per la cattura di istrici e tassi. Come ricorda Patrizia Gambarini, comandante della Polizia provinciale, si tratta di gravi reati. L’attività di cattura degli animali cosiddetti “fossori” è prevista nel piano per la difesa degli argini dei fiumi, avviato nel 2014 dopo la rottura della sponda del Secchia. Il piano per la sicurezza del nodo idraulico di Modena prevede anche il monitoraggio delle tane lungo 230 chilometri di argini, con il coinvolgimento di oltre 2.700 volontari e circa 500 cacciatori coadiutori, tutti appositamente formati.