Per inizio settimana, forse già lunedi, è attesa la sentenza del Tribunale Amministrativo del Lazio sull’estremo ricorso del Carpi, presentato dall’avvocato Mattia Grassani, e degli altri club coinvolti: Novara, Sambenedettese, Casertana e Chievo, che in sede di giudizio sarà difeso dall’avvocato Bernardo Giorgio Mattarella, figlio del Presidente della Repubblica.
Le speranze, per il Carpi, di ribaltare il giudizio negativo dato da Covisoc e Collegio di Garanzia del Coni, sono ridotte ad un lumicino. Soprattutto dopo che sono state rese note le motivazioni – da parte dello stesso Coni – dell’esclusione del Carpi. Alla società carpigiana sono state fin da subito contestate irregolarità nei tempi e nei modi dei pagamenti Irpef e Inps, con rateizzazioni “spontanee” non autorizzate dall’Agenzie delle Entrate.
Scrive il Coni: “Se si considerasse un soggetto in regola con le imposte sul solo presupposto che ha posto in essere una rateazione spontanea, tutte le società di calcio professionistiche avrebbero potuto non assolvere il pagamento dei tributi e ottenere comunque l’ammissione al campionato in ragione di una rateazione spontanea e non autorizzata dal relativo ente”.
Con una motivazione del genere, davvero poco le speranze di farcela.
E se in questi giorni la squadra si è allenata a San Zeno di Montagna quasi come se se niente fosse, quella di oggi con il Sona potrebbe essere l’ultima partita della storia recente del Carpi.