Mentre il dibattito in Italia sul green pass si accende, prende sempre più corpo l’idea di una certificazione verde sulla scia del modello francese, ma rivisto e ammorbidito. Dopo aver analizzato i dati del monitoraggio settimanale sull’andamento della curva epidemiologica, il governo metterà a punto le linee del provvedimento da discutere nella cabina di regia che sarà convocata martedì prossimo. L’ipotesi sul tavolo è quella di estendere l’obbligo del green pass per l’accesso ai mezzi di trasporto a lunga percorrenza, come aerei o treni. La misura se così approvata ricorderebbe in parte il modello di Macron, ma sarebbe molto meno restrittivo in quanto non riguarderebbe i locali, ristoranti e musei. Inoltre tra i provvedimenti da discutere nel corso della cabina di regia sembra ci sia anche l’ipotesi di riservare, almeno per alcune attività, l’utilizzo del certificato verde solo dopo aver fatto la seconda dose; provvedimento in linea con L’Unione Europea. L’utilizzo diffuso del pass, eviterebbe il ricorso a misure più restrittive. Secondo alcuni esperti infatti con l’uso estensivo del certificato verde, per evitare la diffusione del contagio non servirebbe più il sistema delle zone a colori e neanche nuove chiusure. Mentre si attende l’esito della cabina di regia arrivano le prime critiche da parte di Confesercenti, la quale ritiene che un green pass sulla scia del modello francese potrebbe rilevarsi problematico soprattutto per bar e ristoranti, già messi in ginocchio dalla pandemia.
CERTIFICAZIONE VERDE, AL VAGLIO IPOTESI PER TRASPORTI, CONFESERCENTI DICE NO PER RISTORANTI
È prevista per l’inizio della prossima settima la cabina di regia per discutere del green pass ispirato al modello francese, ma con meno restrizioni. Il governo starebbe valutando l’ipotesi di estendere l’obbligo per i trasporti a lunga percorrenza