Novità per la panchina. E novità per la dirigenza. Dopo settimane di clamoroso immobilismo, finalmente qualcosa di muove al Carpi. Come anticipato nell’edizione del nostro telegiornale di ieri, l’allenatore prescelto è Sebastiano Siviglia. Al fotofinish ha superato la concorrenza di Daniele Di Donato, considerato da tempo il favorito per la panchina dei biancorossi. Decisivo il “rimpasto” societario in atto: a volere fortissimamente Siviglia è stato Alessandro Forlenza, che d’ora in poi diventerà figura centrale dell’assetto dirigenziale del Carpi. L’imprenditore, attivo nl settore dell’accoglienza migranti, sta per rilevare il 9% dell’ex presidente Simone Morelli e altre quote di altri soci – Vft e Ncs – pronti a ridurre il loro impegno nel club carpigiano. Forlenza avrebbe una corsia preferenziale con la Salernitana e con il suo proprietario Claudio Lotito, pronto a dare la benedizione all’operazione-Siviglia e a dare in prestito diversi giocatori di Salernitana e Lazio al Carpi, da cui intende acquistare – per conto del club campano – il promettente attaccante Romeo Giovannini, per una cifra attorno agli 800.000 euro. Siviglia, 48 anni, ex difensore della Lazio (ma anche di Atalanta, Lecce, Verona e Parma), non allena una prima squadra da dieci anni, dopo esperienze con Monterotondo e Potenza: poi, solo giovanili, alla Lazio, alla Ternana e al Lecce. Forse sarebbe servito un “manico” più esperto, ma il legame della “nuova” dirigenza con Salenitana e Lazio può portare in dote giocatori che, altrimenti, il Carpi – in questo momento – non potrebbe permettersi. In attesa dell’ufficialità, però, non sono esclusi clamorosi dietrofront: a parte Forlenza, gli altri soci – compreso il presidente Mantovani – vorrebbero come allenatore Di Donato, con cui avrebbero addirittura firmato un accordo. Come: la partita non è ancora finita.