Ha venduto 128.707 camici all’Azienda Ospedaliera di Parma classificati come DPI di classe 1 in conformità alla Direttiva 93/42/CEE, ma recanti un’etichetta contraffatta di un’azienda bolognese, attiva nel settore del commercio all’ingrosso di articoli medicali e da cui è partita la denuncia, e di qualità decisamente più scadente rispetto ai camici originali. La Guardia di Finanza di Modena e i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione di Bologna, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo fino alla concorrenza di oltre 1 milione di euro, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Modena, nei confronti di una società di Mirandola, attiva nel settore della distribuzione di materiali sanitari/medicali, e del suo legale rappresentante, indagato per le ipotesi di reato di truffa e frode nelle pubbliche forniture. Gli accertamenti affidati al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena hanno consentito di individuare e sottoporre a vincolo cautelare diponibilità finanziarie per circa 600.000 euro intestate alla società, nonché ulteriori rapporti bancari e depositi titoli per oltre 300.000 euro, 1 unità immobiliare ed 1 veicolo. Le mirate attività investigative e di analisi delle movimentazioni bancarie hanno consentito di ricostruire il percorso del denaro corrisposto dall’Azienda Ospedaliera di Parma, in gran parte poi confluito nei conti correnti personali dell’indagata, attraverso operazioni di “prelevamento soci” per 820 mila euro e l’acquisto di n. 2 polizze vita per 530mila euro.