Nel video l’intervista a:
– Lisa Buffagni, Studentessa Istituto d’Arte Venturi e progettista dell’opera
– Alberto Calciolari, Sindaco di Medolla
Era pieno giorno, i ragazzi erano a scuola, gli operai al lavoro. Dopo il terremoto del 20 maggio, la Bassa stava riconquistando gli spazi rimasti in piedi, la quotidianità non scossa dalla paura. Ma nove giorni dopo l’incubo è tornato. Oggi tutti i sindaci dei paesi più colpiti si sono riuniti a Medolla, per condividere il ricordo di quel giorno, di quella scossa di magnitudo 5.9 che rese ancora più profonda una ferita impossibile da rimarginare. Impossibile perché le 28 vittime di quel dramma trovano spazio solo nel dolore. A loro è stata rivolta la celebrazione di oggi, alla presenza delle autorità militari, locali e regionali. Davanti al municipio di Medolla è stato tolto il velo da un’opera, realizzata dai ragazzi dell’Istituto Venturi di Modena, chiamata “Riconciliazione”. La scultura in bronzo, realizzata su progetto di Lisa Buffagni, inizialmente era stata pensata in onore delle vittime dell’Haemotronic, l’azienda simbolo della tragedia del sisma, ma poi il suo significato è stato allargato a tutti coloro che da quel 29 maggio non si sono più rialzati.
Monsignor Erio Castellucci in occasione del 9° anniversario del sisma del 2012 ha rivolto un messaggio alle comunità colpite
“Mi unisco nella preghiera a tutte le comunità che in questi giorni, in particolare il 29 maggio, nono anniversario del sisma che nel 2012 colpì il territorio delle nostre diocesi, si ritrovano per rinnovare la memoria collettiva di quella tragedia e delle persone che hanno perso la vita. Rendo omaggio in particolare alla memoria di don Ivan Martini, caro e amato sacerdote, perito sotto le macerie della chiesa di Rovereto.
In questi nove anni abbiamo sperimentato la forte capacità di reazione della popolazione, la decisa volontà delle Istituzioni impegnate nella ricostruzione, la costante opera del volontariato all’interno delle comunità. Nulla di tutto questo è da considerare scontato e mentre ringraziamo tutte le persone coinvolte nelle opere di ricostruzione siamo grati al Signore per aver guidato i nostri passi in questi difficili momenti.
Proprio ora che siamo alle prese con la rigenerazione post pandemia desidero affidarmi alle parole del salmo 46, quel testo che Benedetto XVI citò nella sua visita a Rovereto il 26 giugno 2012: «Dio è per noi rifugio e fortezza, / aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce. / Perciò non temiamo se trema la terra, / se vacillano i monti nel fondo del mare» (Sal 46,2-3). Siano queste parole di conforto per le famiglie e le comunità che piangono i loro cari e di incoraggiamento per tutti noi “piccoli, fragili, ma sicuri nelle sue mani, cioè affidati al suo Amore che è solido come una roccia” (Benedetto XVI, 26 giugno 2012)”