Due giorni di rompete le righe prima dell’ultima fatica, domenica a Ravenna. Un premio salvezza extra per il Carpi, sconfitto dal Padova ma salvo comunque grazie ai mancati successi di Arezzo e Legnago. A differenza di un anno fa ora la società biancorossa ha 3 mesi di tempo per programmare il prossimo campionato, che prenderà il via ufficialmente col ritiro di luglio. Un tesoretto da sfruttare al meglio per mettere le basi per il nuovo Carpi, che invece la scorsa estate dovette fare una vera e propria corsa contro il tempo per programmare il nuovo campionato. Lo stop per Covid e le incertezze sulla formula dei playoff lasciarono i biancorossi nel limbo per due mesi, fino all’uscita di scena per mano del Novara. Una sconfitta che fece maturare definitivamente al patron Bonacini la volontà di cedere la società e diede il via alla lunga telenovela, conclusasi solo fra agosto e settembre. Ora il Carpi dovrà sfruttare al meglio questi mesi, cominciando a pianificare dalla scelta sull’allenatore. Sandro Pochesci è stato il protagonista, col suo ritorno, della rimonta che ha portato i biancorossi al sicuro. Il tecnico ha un altro anno di contratto, ma è impensabile viverlo ancora da quasi separato in casa. Il tecnico ha ribadito come la decisione la debba prendere la società, che dopo Ravenna metterà la prima pietra. Se non sarà quella di Pochesci, allora fra le alternative radiomercato ha già fatto il nome di Alberto Gilardino, impegnato nella corsa playoff in D col Siena.
CARPI SALVO. ORA IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE E’ LA PANCHINA
A differenza di un anno fa, quando il Covid fece finire la stagione a metà giugno con l’amara uscita dai playof, il Carpi ha 3 mesi di tempo in più per programmare la stagione dopo la salvezza ottenuta domenica