La variante inglese del Covid, con una prevalenza del 77%, è dominante rispetto alla mutazione brasiliana e a quella nigeriana nelle terapie intensive. Questa la situazione che emerge nella provincia di Modena dal Report settimanale diffuso dall’Azienda Ospedaliero Universitaria. Dal 10 marzo a oggi, in base alle indicazioni regionali sullo screening per la ricerca di varianti su pazienti positivi a SARS-CoV-2, sono stati valutati 138 tamponi positivi tra i degenti ricoverati nelle terapie intensive del Policlinico, Baggiovara e Ospedale di Carpi. Tra questi, 106, ossia il 77% dei tamponi hanno presentato mutazioni del virus compatibili con variante inglese, 23 sono compatibili con la variante brasiliana, 3 con mutazioni compatibili a variante nigeriana e restano 6 i tamponi riscontrati senza mutazioni ascrivibili alle varianti. Nella popolazione modenese, sono stati analizzati 68 tamponi che hanno permesso di riscontrare 52 ceppi di variante inglese. Per quanto riguarda invece la situazione dei contagi, complessivamente nella nostra provincia si registra un calo sia delle nuove positività che dei ricoveri. Ad oggi sono 168 i pazienti presi in cura dall’Azienda Ospedaliero Universitaria, di cui 115 in degenza ordinaria e 53 tra Terapie intensive e Semi Intensive. Un calo che ha permesso di riconvertire alcuni settori di degenza precedentemente dedicati al ricovero di positivi. Nel momento di massimo picco erano stati attivati per l’assistenza a pazienti positivi circa 300 posti di degenza ordinaria e più di 90 di area critica. Attualmente sono ancora dedicati ai covid positivi 150 posti in degenza ordinaria e più di 60 per l’area critica.
COVID 19, LA VARIANTE INGLESE E’ MAGGIORITARIA IN TERAPIA INTENSIVA
Mentre si allenta la pressione sugli ospedali modenesi con un calo costante sia dei ricoveri che dei nuovi positivi, la variante inglese colpisce pesantemente le terapie intensive rispetto alle altre mutazioni