Nel video l’intervista a Devrim Di Finizio, Comitato Priorità alla Scuola
Sul tema scuola è scontro aperto. Non è l’unico punto del nuovo decreto riaperture che crea scontento, ma è uno di quelli forse più delicati poiché tira in ballo l’istruzione e la formazione dei giovani e dei giovanissimi. In merito, il premier Mario Draghi è partito da grandi annunci di presenza al 100%, ma la realtà ha portato a produrre una bozza dove inizialmente si parlava di una ripartenza con il 60% di studenti in classe; percentuale anch’essa ritrattata: dal 26 aprile in zona gialla e arancione i ragazzi sui banchi saranno al 70%. Risultato? Sul nodo scuole tutti sono rimasti scontenti. Scontente le regioni, che hanno visto ritrattare la quota minima da un giorno all’altro, ma scontenti anche chi sperava che sulla scuola si investisse di più in termini di impegno. È ciò che da Modena continua a sostenere con forza il Comitato Priorità alla Scuola. La preoccupazione di sindacati, presidi e Regioni, continua a ruotare intorno ai temi dei trasporti e degli spazi, ma secondo priorità alla Scuola nessuno di questi regge nel giustificare i continui rimandi del ritorno sui banchi.