La bozza del decreto riaperture conferma le previsioni: pass sanitario per gli spostamenti tra regioni non gialle e coprifuoco ancora alle 22, queste le scelte più attese e discusse. E non tutti sono d’accordo, come ad esempio il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini: “Avrei preferito le 23, ma se le cose vanno bene credo che nelle prossime settimane potrà esserci una parziale revisione di queste regole”, ha spiegato il governatore.
A proposito di regioni: l’Emilia-Romagna sarà una delle 12 (più le province autonome di Trento e Bolzano) che da lunedì 26 aprile dovrebbero tornare in zona gialla – in attesa della conferma, venerdì, dell’Istituto superiore di sanità – beneficiando cosi delle riaperture più importanti.
Si potrà cenare al ristorante (ma rigorosamente all’aperto) e si potrà persino tornare al cinema, a teatro e in locali musicali, luoghi che avranno comunque la capienza ridotta al 50%.
Per le scuole, invece, l’obiettivo del 100% degli studenti in classe non è realizzabile, a causa delle prese di posizione di governatori, presidi e sindacati che hanno richiesto una linea più prudente. La bozza del decreto prevede, tuttavia, che “in zona gialla e arancione sia garantita l’attività didattica ad almeno il 60% degli studenti”. Gli altri, per il momento, si affideranno ancora alla didattica a distanza.
Per le spiagge, le regole saranno le stesse dell’estate 2020, mentre le strutture chiuse più a lungo, piscine e palestre, potranno riaprire dal 15 maggio (piscine solo all’aperto) e dal 1° giugno (le palestre, con un protocollo piuttosto rigido).