Ancora zona rossa. Ancora due settimane prima che l’Emilia-Romagna possa sperare nell’arancione. L’ipotesi, già probabile, è diventata realtà: la nostra regione non ha i numeri per poter allentare le restrizioni e l’area con le regole più dure resterà attiva fino almeno al 13 aprile. A impedire all’Emilia Romagna di cambiare fascia sono la saturazione dei posti letto e il tasso di contagi settimanali ogni 100mila abitanti, entrambi ampiamente sopra il livello di guardia. Secondo le ultime rilevazioni, in regione risulta occupato oltre il 50% dei posti letto sia nei reparti Covid che nelle terapie intensive. Si aggira poi intorno a quota 300 il tasso dei casi settimanali ogni 100mila abitanti. Questo parametro è quello che fa scattare in automatico la zona rossa appena supera i 250 casi. Ecco perché ancora non si parla di cambiare colore, anche se sia a Modena che a Bologna, le province più colpite, i dati sono in lieve miglioramento. Rimangono quindi attive per almeno altre due settimane le misure più stringenti, con divieto di uscire di casa se non per comprovati motivi di salute, lavoro o necessità. Limitazioni che tuttavia questa mattina non hanno impedito al centro storico di ravvivarsi, con code ai negozi alimentari o cittadini alle prese con commissioni nei pochi negozi aperti. Complice forse il sole, la manifestazione in piazza o l’avvicinarsi del week end, ma questa mattina il cuore di Modena presentava immagini distanti da quelle del lockdown o anche solo dagli scenari da zona rossa dei mesi invernali.
CAMBIO COLORE, EMILIA-ROMAGNA RICONFERMATA ZONA ROSSA
Il nuovo decreto di Mario Draghi non cambia il destino dell’Emilia-Romagna, che non ha i numeri per sperare in una zona arancione prima del 13 aprile. Restano in vigore le misure da area rossa, anche se oggi il centro di Modena era più vivo del solito