Un’arma in più per combattere il Covid. Anche in Emilia-Romagna cominciano le somministrazioni di anticorpi monoclonali su persone affette dalla malattia: la prima, a base di un monoclonale singolo, è iniziata a Bologna su un paziente ed è gestita dagli infettivologi del Policlinico Sant’Orsola. Il ministero della Sanità ha da poco consegnato più di 2.500 confezioni monodosi e per domani se ne attendono altre 1.000, tutte destinate ad altrettanti pazienti. La Regione ha già predisposto, attraverso uno specifico gruppo di lavoro, le raccomandazioni per l’utilizzo dei monoclonali e la definizione degli aspetti organizzativi.  Le confezioni, fanno sapere da viale Aldo Moro, saranno distribuite a tutte le aziende sanitarie e ospedaliero-Universitarie del territorio in proporzione all’incidenza dei nuovi casi di Covid diagnosticati nel periodo che va dall’8 al 14 marzo 2021. Il profilo tipo a cui sono indirizzate le cure con gli anticorpi monoclonali è un paziente che presenta sintomi lievi-moderati, che non sta male e che non necessita di un ricovero in ospedale, quindi viene curato a casa. Tuttavia ha caratteristiche cliniche tali per cui il suo rischio di evolvere verso una forma grave di Covid è considerato molto elevato. La terapia a base di anticorpi monoclonali necessita di un “proponente”, che sarà prevalentemente il medico di base del paziente o un medico dell’Usca. Affinché’ venga prescritta, però, spiega ancora la Regione, è necessario il via libera di un “validatore”, una figura ospedaliera che validi la proposta terapeutica e abbia l’accesso al registro dell’Aifa, al fine di avere la fornitura del farmaco da parte della farmacia ospedaliera. Ciò dovrà avvenire in stretta collaborazione con il livello territoriale.