Un anno fa, il 23 marzo scorso, dopo un mese di ricovero Giorgio Grillenzoni si spegneva nella terapia intensiva dell’ospedale di Sassuolo. La notizia della positività al Covid del 62enne imprenditore carpigiano – diventato suo malgrado il “paziente uno” modenese – segnò, anche per la nostra provincia, l’inizio di un incubo che ancora oggi non è terminato. Era il 23 febbraio del 2020 quando Grillenzoni, socio co-fondatore e manager della Garc, impresa di costruzioni di Carpi, veniva trovato positivo al Coronavirus, primo caso modenese quando ancora si pensava che la pandemia fosse qualcosa che non ci potesse toccare così da vicino. Era stato lui a chiamare il 118 dopo aver accusato alcuni sintomi riconducili al Covid. L’imprenditore carpigiano era stato contagiato a Livraga, nel Lodigiano sede del primo focolaio italiano, dove si era recato più volte per seguire dei cantieri quando ancora non era stata istituita la zona rossa. Ricoverato dopo i primi sintomi era rimasto per settimane in terapia intensiva e dopo i primi miglioramenti a inizio marzo, 12 mesi fa si era dovuto arrendere al Covid. Una notizia che aveva sconvolto l’intera cittadinanza carpigiana, del cui tessuto sociale e umano Grillenzoni ha rappresentato un esempio imprenditoriale. In sua memoria la Garc assieme all’Unione Terre d’Argine ha donato lo scorso ottobre un’ambulanza al 118 modenese.