L’Emilia Romagna si appresta ad affrontare il momento più difficile per l’epidemia da Covid con tre diverse colorazioni, dall’arancione al rosso passando per l’arancione scuro. Risparmiata dal Governo, che in base ai dati del contagio di fine febbraio ieri ha mantenuto la nostra regione in arancione, domani il governatore Bonaccini con un’ordinanza ridisegnerà la mappa delle limitazioni per le singole province da Piacenza a Rimini. E così il 60% del territorio regionale sarà in rosso, perché a Bologna e Modena da lunedì si aggiungeranno anche tutti i comuni della Ausl Romagna, ovvero le province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna, territori già in arancione scuro fatta eccezione per il Forlivese, che ha fatto il doppio salto da arancione a rosso. Un restante 15%, ovvero la sola provincia di Reggio Emilia, rimane in arancione scuro, mentre l’ultimo 25% – Ferrara, Parma e Piacenza – mantiene l’arancione stabilito dal Governo. Tre differenti gradazioni di restrizioni dunque per fronteggiare la diffusione dei contagi, che continua ad aumentare a causa delle nuove varianti, anche fra giovani e giovanissimi e alla luce dell’aumento dei ricoveri nei reparti Covid e nelle terapie intensive. A Modena e nelle altre zone rosse, a differenza dal resto della regione, da lunedì saranno chiuse nidi e materne e sarà varata la didattica a distanza al 100% per tutte le scuole dalle elementari e l’Università, stop alle attività commerciali ad eccezione di quelle essenziali e agli spostamenti senza giustificato motivo. Si tratta di “decisioni difficili, che si susseguono, ma che dobbiamo prendere per circoscrivere e frenare il contagio” ha spiegato Il governatore Bonaccini, che domani darà tre diverse colorazioni alla nostra regione.