Sono deceduti per un’overdose di metadone e benzodiazepine sottratti dalla farmacia dell’istituto penitenziario di Modena, durante gli scontri del marzo dello scorso anno, e non per violenze esercitate nei loro confronti. Questo quanto accertato dalla Procura di Modena che ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte degli 8 detenuti del carcere Sant’Anna. L’atto, di una settantina di pagine firmato dal procuratore Giuseppe Di Giorgio e dalle due sostitute Lucia De Santis e Francesca Graziano è stato depositato nei giorni scorsi ed esclude fattori di carattere violento. Dagli accertamenti medico legali e chimico tossicologici sarebbe emerso che le cause del decesso siano da ricondursi a complicazioni respiratorie dovute all’assunzione eccessiva di metadone e di altri farmaci. Sembra inoltre che alcuni di questi farmaci sottratti dalla farmacia siano stati poi ritrovati anche nelle sezioni detentive e tra gli effetti personali di alcuni detenuti. Dalla richiesta di archiviazione è stata però esclusa la morte di Salvatore Piscitelli, 40enne deceduto dopo il trasferimento nel carcere di Ascoli Piceno, in merito alla quale cinque detenuti hanno presentato un esposto in cui si denuncia anche l’omissione di soccorso nei suoi confronti. Intanto dopo l’archiviazione il comitato ‘Verità e giustizia per la strage di Sant’Anna’ ha annunciato per domenica 7 marzo una mobilitazione davanti alla casa circondariale di Modena
RIVOLTA IN CARCERE: DETENUTI MORTI, LA PROCURA CHIEDE L’ARCHIVIAZIONE
La Procura di Modena ha chiesto l’archiviazione per l’inchiesta sulle morti avvenute nel carcere Sant’Anna durante la rivolta dello scorso marzo. Secondo la magistratura i decessi sarebbero da ricondurre a un’overdose di farmaci