Si sono concluse in questi giorni le operazioni di deviazione del fiume Panaro nella zona del ponte Samone lungo la strada provinciale 26 a Pavullo, che hanno comportato la realizzazione di un rilevato in ghiaia e inerti nell’alveo del fiume, in modo tale da consentire l’avvio dei lavori di ripristino della struttura del ponte per il prossimo lunedì 1 marzo.

L’intervento di deviazione è stato finanziato con un contributo regionale di 60 mila euro e realizzato dalla ditta Frantoio Fondovalle srl di Marano sul Panaro.

L’intervento sull’impalcato, chiuso dallo scorso 6 dicembre per i danni a una pila provocati dalla piena del fiume Panaro, prevede il consolidamento della fondazione del ponte e la successiva ricostruzione della pila danneggiata dalla piena ed anche la ricostruzione dei due archi danneggiatisi lo scorso 24 dicembre, a seguito di un secondo evento di piena.

I lavori sono stati aggiudicati alla ditta Covema srl di Castelfranco Emilia, hanno una durata di circa 200 giorni e  un importo previsto di oltre 750 mila euro.

In una seconda fase si interverrà con un ulteriore intervento di manutenzione sulle altre quattro pile, dal costo di circa 700 mila euro, per il quale sono già state avviate le procedure per il finanziamento da parte della Protezione civile regionale.

L’infrastruttura sul fiume Panaro fu realizzata dalla Provincia nel 1947 sulle pile del ponte ottocentesco, distrutto durante le guerra, ed entrato in servizio solo agli inizi del secolo scorso, quando venne finalmente aperta la strada Gainazzo-Ponte di Samone-Castagneto di Pavullo, diventata provinciale nel 1960.

Il ponte  è  lungo oltre 100 metri con sei campate,  è costruito in calcestruzzo con murature e rostri circolari in pietra lavorata.