Da ieri l’Emilia-Romagna è tornata in zona arancione e con essa sono rientrate in vigore anche norme più restrittive non solo per bar e ristoranti ma anche per i luoghi di cultura, musei e biblioteche in primis. Con il cambio di colore, i Musei civici di Modena chiudono nuovamente al pubblico il Lapidario Romano e la Gipsoteca Graziosi. Niente accessi anche al Parco Archeologico della Terramara di Montale, mentre il Palazzo dei Musei resta aperto durante la settimana dalle 8.30 alle 19 e il sabato dalle 8.30 alle 13. Capitolo biblioteche: sospesa la ricerca di libri a scaffale, mentre le sale studio restano utilizzabili su prenotazione. Le altre regole previste dalla zona arancione, che rimarrà in vigore per almeno due settimane, sono ormai note: divieto di spostamento al di fuori del proprio comune se non per motivi di lavoro, necessità o salute, ma con autocertificazione. Per i comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti ci si può spostare per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, ma mai verso i capoluoghi di provincia. I negozi possono rimanere aperti durante la settimana, mentre quelli nei centri commerciali devono chiudere nel fine settimana. Restano aperte farmacie, parafarmacie, tabaccherie, edicole, i punti vendita di generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, parrucchieri e lavanderie. L’attività sportiva è consentita all’aperto dalle 5 alle 22, poi scatterà il coprifuoco.
MUSEI E BIBLIOTECHE, CHE COSA CAMBIA TORNANDO IN ZONA ARANCIONE
Limitazioni e restrizioni anche per i luoghi di cultura di Modena e provincia con il ritorno in zona arancione della nostra Regione. Scopriamo che cosa cambia per musei e biblioteche