Nel video le interviste a:
- Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna
- Michele Barcaiuolo, Consigliere regionale Fratelli d’Italia
Tutto era pronto, le piste battute, le biglietterie predisposte per rispettare le distanze di sicurezza. Poi il cambio di marcia del Governo, ad appena 12 ore dalla riapertura delle piste da sci: tutto chiuso. Fino a marzo, si parla del 5. La rabbia e la frustrazione di chi gestisce gli impianti non hanno più redini, parlano di presa in giro. Presa in giro nei confronti di chi lavora, di chi si era organizzato per essere pronto al giorno tanto atteso. Insomma un momento difficilissimo per tutti gli operatori che sul turismo invernale basano il 60% della loro economia. La tradizionale apertura degli impianti i primi giorni di dicembre è stata l’anno scorso frenata dal decreto Natale. La riapertura era stata posticipata, al 7 gennaio, poi al 18 e ancora, al 15 febbraio, ieri con uno stop all’ultimo minuto al 5 marzo. E poi chissà. Resta tanta l’amarezza per la continua incertezza, una gestione completamente avulsa dalla realtà, con tempi incompatibili con ogni scelta gestionale. Ora si attendono i ristori che non potranno certamente compensare in alcun modo il danno economico subito, tanto che dall’opposizione si parla proprio della necessità di un risarcimento danni