Nel video l’intervista a Luciano Magnani, Presidente Consorzio Cimone

Le piste da sci riaprono. L’atteso annuncio del Comitato Tecnico Scientifico è arrivato e ha dato il via libera a partire dal 15 febbraio, ma solo nelle zone gialle. Bocciata invece la proposta delle regioni in base alla quale gli impianti avrebbero potuto riaprire anche in zona arancione, con una capienza ridotta al 50% su funivie, cabinovie e seggiovie e l’utilizzo obbligatorio di mascherine Ffp2. Una notizia che fa comunque tirare un sospiro di sollievo agli operatori del settore, i quali ora hanno una data certa per riaccogliere gli sciatori che non si vedono dal 9 marzo del 2020. Le regole per la riapertura sono rigorose: accesso contingentato, resterà da capire se al 50% o al 30%, portata ridotta per funivie e cabinovie, mascherina obbligatoria sugli impianti e un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili prenotando online, in modo da regolare il numero di utenti. Rigidi saranno anche i controlli che verranno effettuati agli impianti, come afferma il presidente del Consorzio Cimone Luciano Magnani.