Frutteti, allevamenti, campi, produzioni agricole. L’esondazione del Panaro di domenica 6 dicembre ha colpito anche il comparto agroalimentare del modenese con allagamenti che hanno provocato danni ingenti agli impianti produttivi, alle infrastrutture agricole e alle colture dei territori di Nonantola, Castelfranco Emilia, Modena e Campogalliano.
E dopo la visita ieri del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, insieme al sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi e all’assessora alla Protezione civile, Irene Priolo, oggi l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, ha voluto incontrare la sindaca di Nonantola, Federica Nannetti e le principali associazioni di categoria del mondo agricolo e agroalimentare per fare il punto sulla situazione, la raccolta di segnalazioni danni e l’iter dei risarcimenti.
Un incontro molto partecipato che ha ripercorso i fatti e riepilogato la road map della Regione per il ripristino di strade ed edifici privati e pubblici e il capitolo rimborsi. A partire dalla richiesta di stato di emergenza nazionale formalizzata al Governo lunedì 7 dicembre dal presidente Bonaccini e gli aiuti per 2 milioni di euro già stanziati dalla Giunta regionale per i ristori alle attività commerciali già colpite dal Covid. E poi le schede uniche ed omogenee su tutto il territorio regionale per le segnalazioni dei danni agli edifici privati e alle imprese.
“Un dovere morale essere qui- afferma Mammi– per fare quello che di solito noi emiliano-romagnoli sappiamo fare quando ci troviamo di fronte alle difficoltà: lavorare insieme e bene. Il nostro impegno è massimo a sostegno del comparto agricolo già provato, in questi mesi, dalle conseguenze della pandemia, dai danni della cimice asiatica sulle coltivazioni e dalle condizioni meteo sempre più influenzate negativamente dal cambiamento climatico – gelate tardive, grandinate che si sono susseguite nel 2020 – e cui ora, a fine anno, si è sommata anche questa alluvione”.
“Voglio quindi dire agli agricoltori- prosegue Mammi– che come sempre siamo al loro fianco per raccogliere tutte le segnalazioni di danno e dare tutto l’aiuto possibile per cercare di avere i risarcimenti dovuti. La Regione è qui e non lascia nessun lavoratore e imprenditore da solo”.
Intanto il servizio agricoltura ha già attiva una piattaforma molto semplice, già testata in passato con le gelate, dove gli imprenditori possono inserire i dati essenziali e inoltrare la segnalazione di danno agli uffici regionali.
Entro un mese l’assessorato farà poi le delimitazioni necessarie dei territori colpiti per inviare comunicazione al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali a cui seguirà il decreto utile a far partire le domande di risarcimento. Ovviamente è necessario che le segnalazioni siano precise e puntuali per poter accedere allo stanziamento dei fondi, attraverso la Legge 102 o il fondo di solidarietà.
Altro punto trattato riguarda le cause della rotta del Panaro. L’assessore Mammi ribadisce che la Giunta regionale ha già istituito una Commissione scientifica speciale, ed è stato affrontato anche il tema degli animali fossori, per i quali “serve un piano nazionale concreto, operativo e finanziato. Ho scritto in merito al ministro per l’Ambiente, Sergio Costa, lo scorso 31 agosto, lettera che è stata seguita da una proposta di piano nazionale di controllo della nutria che ieri, nella commissione politiche agricole nazionale, ho dichiarato essere tardivo e inadeguato e ho proposto emendamenti di natura economica, tecnica e organizzativa, sui quali hanno concordato anche tutti gli assessori all’agricoltura delle regioni interessate dal fenomeno. Dove ci sono infrastrutture è fondamentale per la vita delle comunità mettere in atto tutte le azioni necessarie per salvaguardarle e il controllo tassativo degli animali fossori è imprescindibile”.
Infine, altro punto fondamentale riguarda la manutenzione idrogeologica costante e per questo, ricorda l’assessore, c’è l’impegno della Regione ad aumentare le risorse, oltre alla richiesta fatta al Governo di inserire opere, già individuate e pronte a partire, nel Next Generation Eu per oltre 800 milioni di euro per la messa in sicurezza del territorio.