Gli esperti non hanno dubbi: è necessario mettere l’Italia in zona rossa durante le festività di Natale per evitare che a gennaio il Covid metta in ginocchio ospedali ancora oggi sotto stress. E anche questa mattina, nell’incontro che ha coinvolto lo Stato e le Regioni, è passato l’appoggio dei territori a misure rigide, come quelle che hanno caratterizzato le aree rosse. Ma da quanto si apprende, il premier Giuseppe Conte non vedrebbe di buon grado l’istituzione delle misure più dure previste dal dpcm, nonostante il pressing di Roberto Speranza, Dario Franceschini e Francesco Boccia, che chiedono la linea più dura dal 24 dicembre al 7 gennaio. Per questo è teso l’incontro-fiume iniziato questo pomeriggio tra il premier e i capi delegazione di maggioranza. Un incontro che si è chiuso con un sostanziale “nulla di fatto”: la discussione, si apprende da fonti del governo, non è chiusa e la riunione ha deciso di aggiornarsi per permettere la partecipazione anche della rappresentante di Italia Viva, Teresa Bellanova, di rientro da Bruxelles. L’ultima proposta di mediazione di Conte sarebbe stata l’istituzione di una zona rossa dal 24 dicembre al 3 gennaio. Non è ancora stato definito l’orario del nuovo vertice che potrebbe tenersi tra stasera e domani.
STRETTA DI NATALE: NULLA DI DECISO. IL VERTICE SI RIAGGIORNA
Nuovo aggiornamento del vertice tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione per ultimare le decisioni del governo sulle strette del periodo festivo. Dopo la riunione-fiume di oggi pomeriggio, le norme da adottare non sono ancora state definite. Il nuovo tavolo potrebbe tenersi tra stasera e domani