Sono passate oltre 96 ore da quando il Panaro ha rotto l’argine e, esondando, ha allagato Nonantola. E i cittadini, a quattro giorni di distanza, stanno ancora raccogliendo le macerie e ciò che resta del lavoro di una vita.   La scena che si ripete è la stessa in tutto il centro abitato. Qui siamo nella frazione di Casette. Guardandosi intorno la situazione è la medesima: sacchi di pasta, decespugliatori, frigoriferi, lavatrici, biciclette, stivali, mobili, auto e moto. Tutto accatastato fuori dalle proprie abitazioni. Tutto, inevitabilmente, da buttare. Anche i volontari della Protezione Civile, giunti da ogni parte dell’Emilia-Romagna, sono impegnati ad aiutare i residenti nella pulizia per un ritorno quanto prima alla normalità. E intanto prosegue senza sosta il lavoro di Vigili del Fuoco, Protezione Civile, volontariato, Esercito e forze dell’ordine: oltre un centinaio gli interventi effettuati dai Vigili del Fuoco per svuotamento e prosciugamento di garage e scantinati. Le 81 squadre di Protezione Civile delle Regioni, 267 volontari con 94 mezzi, hanno effettuato 117 interventi di pulizia e spurghi di strade, cortili, scantinati e abitazioni. Nell’ambito dell’assistenza alla popolazione sono state trasferite altre 5 famiglie in albergo: attualmente sono 45 i cittadini nonantolani ospitati in hotel del territorio. Dopo la riapertura del sottopasso di via di Mezzo che collega Nonantola alla frazione Casette, nel pomeriggio è stata aperta anche l’uscita verso Bologna della rotatoria della frazione La Grande.