Nel video l’intervista a Federica Pellegrini, Dirigente area emiliana orientale
Al Centro Unificato Provinciale della Protezione Civile è incessante ancora oggi il lavoro di coordinamento per l’emergenza alluvione. Il lento passaggio delle piene dei fiumi è oggetto di costante monitoraggio in particolare dai tecnici di Aipo che, come ci spiega il dirigente Federica Pellegrini, stanno tenendo alta l’attenzione. Nonostante la perturbazione stia andando verso la tregua, infatti, i suoi effetti continuano e continueranno a necessitare di controlli puntuali, soprattutto per quanto riguarda l’argine del Panaro da poco riparato. Proprio l’argine ricucito tra Gaggio e Bagazzano, è ciò che ha impegnato e sta ancora impegnando maggiormente i tecnici, tra monitoraggio e messa in sicurezza. La falla, di oltre 50 metri, ha provocato l’allagamento delle frazioni di Castelfranco e di quasi tutta Nonantola, oggi alle prese con le pulizie e la conta dei danni. La domanda che ora sorge spontanea è cosa abbia provocato quella rottura e se quindi fosse evitabile. L’argine, lo ha ammesso anche il dirigente di Aipo, ha ceduto nella parte interna e non in quella esterna dove insiste maggiormente la pressione della corrente; tuttavia, non si sbilancia nel dare la colpa alle tane delle nutrie.