Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e UNIMORE in prima linea nella ricerca sulla psoriasi. La dottoressa Roberta Lotti, giovane ricercatrice del Laboratorio di Dermatologia del Policlinico è tra i vincitori del prestigioso bando Ricerca Finalizzata 2019, sezione Giovani Ricercatori. Il Bando del Ministero della Salute ha selezionato e premiato solo due progetti in tutta l’Emilia per la sezione Giovani Ricercatori-Theory enhancing cioè progetti finalizzati all’acquisizione di nuove conoscenze, volti a sviluppare procedure altamente innovative e nuove conoscenze utili al miglioramento delle opportunità di trattamento attraverso studi e sperimentazioni di carattere clinico. Il progetto prevede lo sviluppo di nuove molecole per la cura della psoriasi e rientra nel filone di ricerca che da sempre anima l’attività del gruppo diretto dal prof. Carlo Pincelli di UNIMORE. Il Laboratorio di Biologia Cutanea di Modena, recentemente rinnovato dall’Università, rappresenta lo snodo fondamentale della ricerca di base e traslazionale della Struttura Complessa di Dermatologia, diretta dal prof. Giovanni Pellacani. Il progetto, della durata di 3 anni, ha ottenuto un finanziamento di 450 mila euro che consentirà di portare alla validazione pre-clinica di un rivoluzionario approccio per la cura della psoriasi, sia mediante la validazione in modelli in vitro, ex-vivo e in vivo di psoriasi che mediante metodiche di biologia molecolare molto avanzate.
La dott.ssa Lotti, ricercatrice Post-Doc UNIMORE presso il Laboratorio di Dermatologia, Policlinico di Modena ed è Principal Investigator dello studio e si avvale della collaborazione del dott. Marco Manfredini, assegnista di ricerca, presso la stessa struttura, e di due ricercatori esterni, rispettivamente il dott. Vito Giuseppe D’Agostino, del Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata – CIBIO – Università di Trento e del dott. Gianluca Nazzaro, dell’UOC Dermatologia, IRCCS Fondazione Cà Granda- Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
“Sono sempre stata mossa da un forte interesse nelle patologie immuno-mediate della pelle – ha spiegato la dottoressa Roberta Lotti – e nella ricerca di una ricaduta pratica delle nostre indagini di laboratorio, alle quali ci dedichiamo ormai da molti anni presso il Laboratorio di Biologia Cutanea, sotto la guida del Prof. Pincelli. Trovo sia un grande privilegio aver la possibilità di portare avanti questo progetto come Principal Investigator, inoltre sono fermamente convinta che dalla collaborazione multidisciplinare con i ragazzi del team riusciremo a gettare le basi per una nuova terapia volta a rivoluzionare il trattamento di una patologia tanto diffusa quanto complessa, come la psoriasi”.
Il progetto premiato rientra tra quelli di validazione preclinica, che valuta l’efficacia di una nuova classe di piccole molecole di nuova sintesi che inibiscono potentemente la funzione della proteina HuR / ELAVL1, un’importante regolatore della traduzione di numerose altre molecole coinvolte soprattutto nel processo infiammatorio.
“La psoriasi – commenta il prof. Giovanni Pellacani – è una patologia caratterizzata da una intricata interazione bidirezionale tra il sistema immunitario e la pelle, mediata da numerose citochine infiammatorie. Il ruolo delle proteine studiate nel progetto nella proliferazione delle cellule della cute e la produzione di citochine, in particolare la interleuchina 17, da parte dei linfociti T, sembrano essere gli aspetti chiave nella insorgenza della psoriasi. Perciò, lo sviluppo di piccoli inibitori si promette di rappresentare una strategia terapeutica rivoluzionaria in grado di arrestare la formazione di placche psoriasiche attraverso l’azione simultanea sia sul comparto cheratinocitario che immunitario”. L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena è punto di riferimento provinciale per la psoriasi grazie all’ambulatorio – che si trova al Policlinico – che ne gestisce la manifestazione dermatologica che segue circa 1000 pazienti all’anno.
Il progetto nasce dalla stretta collaborazione della dottoressa Lotti, da anni impegnata nello studio dei patomeccanismi di malattie immuno-mediate della pelle, con il dottor Vito D’Agostino esperto conoscitore di HuR e uno degli ideatori dell’innovativo approccio terapeutico, insieme al prof Alessandro Provenzani (CIBIO, UNITN) e altri collaboratori. “Dalla interazione delle rispettive competenze – ha aggiunto il prof. Pincelli – è nato un disegno sperimentale che mira ad andare ad investigare la biologia delle cellule coinvolte nella psoriasi (principalmente cheratinociti e linfociti) mediante innovative tecniche di biologia molecolare (UNITN) e di biologia cellulare (UNIMORE) sia in vitro che mediante l’utilizzo di modelli ex-vivo e in vivo di patologia. Il progetto si avvale dell’importante collaborazione con i dermatologi del gruppo, Dr. Marco Manfredini e Dr Gianluca Nazzaro, afferenti alle rispettive Cliniche Dermatologiche del Policlinico di Modena e di Milano, per l’analisi degli esiti terapeutici nei diversi modelli di psoriasi.