Nel video l’intervista al Prof. Paolo Nichelli, Senior Unimore
I 21 parametri utilizzati per decretare i colori delle regioni sono adeguati o no? Questo è l’interrogativo che si è alzato a partire da ieri in tutta Italia dopo la Conferenza delle Regioni. Diversi Presidenti hanno chiesto al Governo di rimodularli, riducendoli a 5. Ovvero: la percentuale di tamponi positivi escludendo tutte le attività di screening e re-testing degli stessi soggetti, un Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata Iss, il tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva per pazienti Covid e quello dei posti letto totali per pazienti-Covid oltre alla possibilità di garantire adeguate risorse per contact-tracing, isolamento e quarantena e il numero, tipologia di figure professionali e il rapporto tempo/persona dedicato in ciascun servizio territoriale al contact-tracing. Il Ministro Speranza ha tuttavia difeso i 21 parametri, sulla base dei primissimi segni di miglioramento forniti dall’ultimo bollettino del contagio. Ma non solo i governatori sono critici dei parametri ora in uso. Da Modena la voce è quella dell’ex preside di Medicina di UniMore, il Professor Paolo Nichelli, che di fronte al metodo utilizzato per stabilire i colori delle regioni italiane, auspica più semplicità e soprattutto più trasparenza