All’interno l’intervista a Giancarlo Iattici (Presidente Società del Sandrone)
Una mostra piena di ironia e saggezza, un secolo e mezzo di storia contenuto in quattro sale: questi i numeri dell’esposizione della Società del Sandrone che quest’anno spegne 150 candeline. Inaugurata ieri e aperta a tutti a partire da oggi, le stanze allestite nella stessa sede della Società, in Piazzale San Domenico 6, espongono il lungo percorso vissuto dalla maschera più amata dai modenesi.
E quindi ecco le origini, spiegate con un grande dipinto dal tono satirico, dove un Sandrone “appena nato”, tra veli e sorrisi si rivela davanti ai volti noti dell’epoca; ed ecco Piazza Grande, il tradizionale luogo d’incontro tra la famiglia Pavironica e tutta la città, piena di echi di sproloqui passati. E pieno di passato, vicino e lontano è anche la galleria di foto che mostra quanti attori hanno vestito la maschera e quanti carnevali indimenticabili Modena ha vissuto, dimostrando un legame indissolubile tra la comunità, la maschera e la festa.
E non poteva mancare la storia dei burattini, nella quale Modena gioca un ruolo fondamentale, con le famiglie che hanno dato un’impronta forte a questa arte. Lo stesso Sandrone, ricorda la Società, nato burattino, è diventato un “bambino vero” solo 150 anni fa.