Nel video le interviste a:
- Maggiore Vito Ristallo, Comandante della Compagnia di Modena
- Dott. Giuseppe Di Giorgio, Procuratore aggiunto della Repubblica di Modena
Oltre 18mila episodi di spaccio a fronte di 400 acquirenti rilevati nell’arco di 5 anni: questi i numeri dell’operazione dei carabinieri chiamata “Milk and Coffee”. Una complessa indagine che questo week end ha portato a un’ulteriore cifra: 32, come le misure cautelari di allontanamento dalla nostra provincia a danno di altrettanti spacciatori operanti in viale Gramsci, Parco XXII Aprile, stazione e zone limitrofe. “Milk and coffee”, “latte e caffè”, latte come veniva chiamata la cocaina, caffè per indicare l’hashish. Queste le droghe spacciate maggiormente da 32 nigeriani e 3 tunisini identificati nel corso dell’operazione, anche se non mancavano nemmeno eroina, marijuana e crack, vendute quasi sempre a dosi singole, trasportate nella bocca dei pusher. Il contatto tra spacciatore e acquirente avveniva telefonicamente, poi la cessione avveniva in strada. È prevalentemente qui che i militari riuscivano a rintracciare i venditori, risultati tutti senza fissa dimora e pronti a reagire spesso violentemente nei confronti dei militari. La spregiudicatezza degli spacciatori, riportano i Carabinieri, era tale che spesso andavano negli uffici di polizia con la droga in bocca, pronti a ingoiarla all’occorrenza per rimetterla successivamente. La stragrande maggioranza di loro parlava poi un dialetto nigeriano che ha reso ancora più difficili le indagini. La misura cautelare di allontanamento è un primo passo nei confronti di una rete di spaccio che vede da anni viale Gramsci e zone limitrofe come un vero e proprio mercato di spaccio. Un primo segnale che potrà aggravare la situazione degli stessi pusher se dovessero tornare