Nel video l’intervista a Emanuela Ragazzi, Ispettore Responsabile presidio Polizia Locale di Mirandola

Era il 21 maggio del 2019 quando in un incendio nella sede della Polizia Municipale di Mirandola due donne, la signora Marta Goldoni di 84 anni e la sua badante Yaroslava Kryvoruchko di 74 anni, persero la vita perché soffocate nel sonno dall’esalazioni di fumo. Una tragedia che sconvolse la provincia intera soprattutto perché ad appiccare il fuoco fu un giovane marocchino da poco sbarcato in Italia, che si trovava a Mirandola per caso, mentre cercava di raggiungere la Germania. Il ragazzo, Boraja Otman, era già conosciuto alle forze dell’ordine, aveva numerosi precedenti e un decreto di espulsione e durante la sua permanenza in Italia si era presentato con diversi alias. Quella notte si introdusse nella sede dei Vigili Urbani di via Roma, rubo un computer e altre piccole cose e poi dopo aver accatastato dei documenti appicco il fuoco. Le alte fiamme e il denso fumo generato dall’enorme incendio di carta nel giro di pochi minuti invasero gli uffici della Municipale posti al piano terra estendendosi poi ai piani superiori dell’edificio, dove vi erano alcune abitazioni private, ed è li che trovarono la morte le due donne. L’ispettrice Emanuela Ragazzi, una delle prime ad arrivare sul posto quella notte, ricorda quei tragici momenti.