Il Covid-19 non ha impedito che l’edizione 2020 della Notte delle Civette organizzata dal Centro Fauna Selvatica Il Pettirosso si svolgesse regolarmente. Nel pieno rispetto di tutte le norme anti contagio e con un accesso di pubblico ridotto rispetto agli anni precedenti, anche sabato scorso numerosi esemplari del rapace sono stati rimessi in libertà dai partecipanti all’evento che da ormai oltre 10 anni è un appuntamento fisso per il Centro di Via Nonantolana 1217. Decine e decine di uccelli, salvati dai volontari del centro, recuperati dai modenesi, o addirittura arrivati al Pettirosso da più parti d’Italia, sono stati rimessi in libertà uno ad uno, dando loro la possibilità di cominciare una nuova vita. Le civette per qualche settimana voleranno ancora intorno al centro, che darà loro il mangiare, per poi fare perdere le loro tracce. Questi rapaci notturni, contrariamente a quanto sostenuto dalle credenze popolari, non portano sfortuna, e anzi sono molto utili per l’ecosistema agricolo.
Il momento della loro liberazione al di là delle leggende è un evento che ogni anno richiama l’attenzione di un vasto pubblico, e che piace soprattutto ai bambini, che si divertono ad aiutare gli addetti del centro a far spiccare il volo ai piccoli rapaci. Il Pettirosso si è confermato anche quest’anno come centro cardine per il recupero degli animali in difficoltà. Lo scorso anno gli esemplari giunti nel centro sono stati più di 5000: ad oggi, dal primo di gennaio 2020, sono già attorno ai 4000.