Con la proroga dello stato di emergenza al 15 ottobre è arrivata anche la possibilità di continuare a far ricorso allo smart working in forma semplificata. Da diversi mesi a questa parte parole come riunioni su Zoom, Teams e Skype sono diventate le più cercate sul web e nei giorni di lockdown, per molti settori, sono state l’unica forma di lavoro possibile. Nel nostro territorio le aziende più coinvolte sono state quelle del settore It e della consulenza, dove la condivisione dei posti di lavoro risulta più frequente. Una modalità di lavoro che ha avuto però ripercussioni diverse a seconda dei settori. Ma a cambiare non sono state solo le abitudini dei lavoratori ma anche la regolamentazione contrattuale.
SMART WORKING, LE DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA
Lo smart working ormai è diventato parte integrante della vita di molti lavoratori, non tutti i settori però hanno tratto gli stessi benefici. Sul nostro territorio circa il 30% delle aziende del settore it e della consulenza stanno continuando a farne uso