Termineranno a fine agosto i lavori al carcere di Sant’Anna, incendiato e devastato da una sanguinosa rivolta lo scorso 8 marzo, che costò la vita anche a 9 detenuti. A quattro mesi da quella tragica giornata, la struttura è al centro di un’opera di recupero, dopo che i rivoltosi lo avevano saccheggiato in sue numerose strutture. Il padiglione più seriamente danneggiato è stato sistemato ed è in corso la ristrutturazione della parte vecchia. I lavori hanno riguardato anche il potenziamento della rete informatica e di videosorveglianza. Saranno poi alzati i muri del cortile e rifatto il muro anti-intrusione di cinta, dal quale molti detenuti avevano provato a uscire.
Al momento è stato riaperto il padiglione femminile, mentre sono aumentate le presenze totali dei detenuti: dagli ottanta rimasti dopo la rivolta ora siamo oltre quasi 120, molti in custodia cautelare. La maggior parte è concentrata nell’ala nuova rimasta indenne dalle devastazioni. Ovviamente l’attenzione per il Covid è molto alta: pretriage, termoscanner, tamponi ed esami sierologici per i detenuti sono attivi già da mesi.