Non cadono le teste, ma vengono solamente spostate. La disfatta dell’Hungaroring, con il doppiaggio subito dopo 12 anni da entrambe le vetture, ha portato all’inevitabile mini-ribaltone all’interno della scuderia Ferrari. Con un comunicato la casa di Maranello ha annunciato le modifiche alla struttura organizzativa dell’area tecnica, si legge, “al fine di renderla più efficiente e orientata allo sviluppo della prestazione, modificandone l’impostazione in maniera da definire una catena di comando non più orizzontale e affidando ai responsabili di ciascuna area tutte le deleghe necessarie al raggiungimento degli obiettivi preposti”. Mattia Binotto resta team principal, ma viene creata una nuova area, denominata Performance Development, affidata a Enrico Cardile. Le altre aree di competenza rimangono inalterate: Enrico Gualtieri è responsabile della Power Unit, Laurent Mekies è Direttore Sportivo e capo delle attività di pista, mentre Simone Resta conserva l’area Ingegneria Telaio. “C’era bisogno di dare una sterzata, identificando in maniera più netta responsabilità e processi e, al tempo stesso, ribadendo la fiducia dell’azienda in questo gruppo tecnico” ha spiegato Binotto. Vengono dunque spostati i due ingegneri responsabili del progetto SF1000 ritenuto deludente, lo stesso Cardile, che si avvarrà del contributo di esperienza di Rory Byrne, assieme a David Sanchez. Il primo esame per tutto il gruppo, dopo la brutta prova nel Gp d’Ungheria, sarà la doppia gara a Silverstone ad agosto.
FORMULA UNO. DOPO IL FLOP LA FERRARI “SPOSTA” DUE INGEGNERI
Il flop del Gran Premio di Ungheria, con il doppiaggio di entrambe le vetture, porta le prime novità in casa Ferrari: creata l’area Development, in cui vengono spostato i due ingegneri responsabili del progetto della SF1000 ritenuto deludente