Perde due posizioni, ma rimane nell’elite degli atenei italiani. E’ comunque lusinghiero il settimo posto in cui si piazza l’Università di Modena e Reggio nella classifica annuale pubblicata dal Censis dei grandi atenei, quelli che comprendono dai 20 ai 40mila iscritti. Nella fotografia dell’istituto di ricerca, arrivata alla ventesima edizione, prevalgono i timori di fondo sul futuro per via del Covid, col presidente Massimiliano Valerii che prevede un crollo delle immatricolazioni nei prossimi mesi e invoca misure fiscali per sostenere gli studi universitari. La spesa pubblica in università è l’1% del Pil, peggio di noi la Grecia, la Bulgaria e la Romania. Tutti i primi posti sono riconfermati da 12 mesi fa: Bologna, Perugia, Trento, Camerino, politecnico di Milano e Bocconi guidano come l’anno precedente la corsa nelle rispettive categorie definite per numero di iscritti. Fra i grandi atenei Unimore scivola dal quinto al settimo posto, scavalcata da Milano Bicocca e da Cagliari. L’ateneo modenese ha ottenuto 87 punti su 110 per le strutture disponibili come biblioteche, aule e laboratori, punto debole risultano mense e alloggi che ottengono 79 punti. Pur basata su dati pre-covid, la rilevazione ha preso in considerazione anche la capacità degli atenei di rispondere alla pandemia e Unimore ha totalizzato 94 punti per i servizi digitali a disposizione degli studenti.
CLASSIFICA CENSIS. FRA I GRANDI ATENEI UNIMORE E’ SETTIMA
L’Università di Modena e Reggio perde due posizioni, dal quinto al settimo posto, ma rimane nell’elite dei grandi atenei italiani, quelli che hanno fra i 20 e i 40 mila iscritti, secondo la classifica annuale pubblicata dal Censis.