Alcune aziende hanno già riaperto, altre si apprestano a farlo dal 4 maggio. Per tutte è in vigore un protocollo sanitario stringente per limitare il contagio. Prima di entrare in azienda il personale potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea e se risulterà superiore ai 37,5 gradi non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro e le persone saranno isolate e fornite di mascherine. Per i fornitori esterni saranno individuate procedure apposite di ingresso, transito e uscita per ridurre il contatto col personale. L’azienda dovrà assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali e delle postazioni di lavoro, ma anche delle aree comuni e di svago, mettendo a disposizione anche mezzi detergenti per le mani. Le mascherine e gli altri dispositivi, come guanti, tute e occhiali, dovranno essere utilizzate obbligatoriamente se il lavoro impone di lavorare a distanza minore di un metro. L’accesso agli spazi comuni, come mense e spogliatoi, è contingentato e i locali vanno ventilati. Il protocollo invita a favorire lo smart working, i piani di turnazione dei dipendenti per diminuire i contatti, ragione per cui è suggerito di indicare una porta di entrata e una di uscita oppure ingressi e uscite scaglionate. Gli spostamenti all’interno dell’azienda vanno limitati al minimo, non sono consentite le riunioni in presenza, sono sospesi tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione se non in via telematica. Se una persona presente in azienda sviluppa febbre o sintomi di infezione respiratoria deve dichiararlo all’ufficio del personale che avverte l’autorità sanitaria e procede all’isolamento.
VERSO LA FASE-2. IL PROTOCOLLO SANITARIO PER LE AZIENDE
Si avvicina la riapertura per molte aziende che dovranno sottostare a uno stretto protocollo sanitario: misurazione della temperatura ai lavoratori, pulizia giornaliera dei locali, accesso contingentato agli spazi comuni, divieto di riunioni in presenza.