All’interno l’intervista al Prof. Michele Zoli (Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze UNIMORE)
Spesso quando si pensa alla nicotina la si associa subito al fumo e quindi ad un aspetto negativo e dannoso per il nostro organismo. Eppure questa volta proprio alcuni recettori della nicotina potrebbe venirci in aiuto per arginare il problema Coronavirus: è quanto emerge da un primo studio effettuato dal Consorzio internazionale coordinato in Italia dal prof Michele Zoli di UNIMORE.
Questo però non deve assolutamente far pensare che il fumo faccia bene alla salute.
Ancora è tutto in fase sperimentale e per le prime evidenze dovremo attendere però circa 3 mesi.
Al momento quindi è meglio non fumare per proteggere la nostra salute.