Per una volta le strategie non si fanno dai muretti box delle Scuderie e non servono per la vittoria di un Gran Premio, ma valgono la salvezza di questa stagione sportiva. L’annata 2020 di F1 doveva passare alla storia come la più ricca di Gran Premi, 22 in origine, e come l’ultima con questo regolamento, ma non sarà nulla di tutto ciò. Dopo l’ultima riunione, team e Liberty Media, proprietaria della F1, hanno provato a ipotizzare un piano, con l’obiettivo a di arrivare all’inizio di maggio con una linea approvata da tutti sul piano economico e una bozza di calendario su base concreta. Partiamo da quest’ultimo: cancellati i GP di Australia e Montecarlo e rinviati tutti i primi appuntamenti calendarizzati fino al GP del Canada compreso, l’idea è di partire a luglio con il Gran Premio d’Austria, il weekend del 5. Poi Silverstone che potrebbe ospitare la tappa del 19 luglio e anche un’ulteriore gara il weekend successivo. Tra agosto e settembre si proveranno a recuperare i GP rinviati, contando anche che è stata anticipata da agosto a marzo/aprile la pausa estiva. Poi c’è il capitolo budget: contando che molti GP si disputeranno a porte chiuse e che i diritti tv si sono ridotti, le squadre andrebbero incontro a grosse perdite. Liberty Media avrebbe proposto ai team un budget cap per il 2021 fissato a 145 milioni di dollari (133 milioni di euro circa) anziché 175, che scenderebbe a 130 milioni di euro nel 2022. Sui 145 milioni di dollari ci sarebbe una convergenza dei top team.