All’interno l’intervista a Giuseppe Conte (Presidente del Consiglio)
L’ufficialità è arrivata ieri sera in una conferenza stampa del Premier Conte alle 19.30. E’ chiusura quasi totale fino al 3 di maggio. Intanto martedì riapriranno le librerie, le cartolerie e i negozi di vestiti per neonati e bambini. Via libera anche alle attività forestali, all’industria del legno e alla produzione di computer. Sono le prime, poche, brecce che si aprono nel lockdown istituito per arginare il coronavirus. La lista dei codici Ateco si allunga così di una decina di voci ma la serrata pressoché totale viene prorogata ancora, da lunedì fino al 3 maggio. Confermati tutti i limiti agli spostamenti, la chiusura delle scuole e lo stop alle attività produttive non essenziali. Resta anche la possibilità per le Regioni di emettere ordinanze ancora più restrittive di quelle dello Stato. Ma arrivano singole deroghe e nuove regole per le attività aperte, con l’obbligo di mascherine per i dipendenti e prodotti per disinfettare le mani vicino alle casse o anche alle tastiere dei bancomat.
Sarà consentito entrare in azienda per vigilanza o manutenzione, per la gestione dei pagamenti (a partire dalle buste paga) e per la sanificazione. Si potranno anche spedire e ricevere merci, tutto previa comunicazione al Prefetto. Le fabbriche e le attività aperte devono comunque assicurare “prioritariamente la distribuzione e la consegna di prodotti deperibili e dei generi di prima necessità”.