Anche gli animali sono suscettibili al SARS-CoV-2. A fare chiarezza sul rapporto tra coronavirus e animali è l’Istituto Superiore di Sanità che specifica che anche gli amici a quattro zampe possono essere contagiati e che è quindi importante proteggerli. “Fino al 2 aprile sono solamente 4 i casi documentati – spiega l’Istituto -: in ognuno di questi all’origine dell’infezione vi sarebbe la malattia dei loro proprietari affetti” dal virus. Non esiste invece evidenza che cani o gatti giochino un ruolo nella diffusione dell’epidemia. In altre parole, il contagio avviene da uomo ad animale domestico, ma non il contrario. La raccomandazione dell’Iss va quindi ai padroni degli animali che per proteggerli devono evitare effusioni e mantenere le misure igieniche di base che andrebbero sempre tenute, come il lavaggio delle mani prima e dopo essere stati a contatto con gli animali, con la lettiera o la scodella del cibo. I risultati degli studi sperimentali effettuati in laboratorio su alcune specie domestiche hanno confermato la suscettibilità del gatto, del furetto e, in misura minore, del cane all’infezione. In tre dei casi finora registrati, due cani e un gatto sono risultati asintomatici. Un gatto studiato in Belgio ha invece mostrato anoressia, vomito, diarrea, difficoltà respiratorie e tosse ma è andato incontro a un miglioramento spontaneo a partire dal nono giorno dall’esordio della malattia.
COVID E ANIMALI, AD ATTACCARE IL VIRUS E’ IL PADRONE
Cani e gatti possono ammalarsi di coronavirus? La risposta è sì, ma non lo trasmettono all’uomo. A fare chiarezza sul tema e a indicare i comportamenti corretti per difendere gli animali è l’Istituto Superiore di Sanità