Quando si potrà finalmente tornare alla normalità? È la domanda a cui tutti cercano una risposta. Presupponendo che gli italiani continuino a seguire i giusti comportamenti per ridurre la diffusione del virus fra il 5 e il 16 di maggio potrebbe azzerarsi il numero dei nuovi casi positivi, ovviamente con tempi diversi da regione a regione. È quanto riporta uno studio di un centro di ricerca universitaria di Roma, l’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), condotto dal professor Franco Peracchi, docente della Georgetown University e dell’Università di Roma Tor Vergata che per la prima volta cerca di fornire un orizzonte per l’azzeramento delle nuove diagnosi di Covid-19.
In base alle estrapolazioni la data “0 contagi” indicata per l’Emilia-Romagna è il 28 aprile. Altre regioni del nord come Veneto e Lombardia, dovrebbero rivedere la luce rispettivamente il 14 e il 22 del prossimo mese. Secondo lo studio l’ultima regione sarà la Toscana che dovrebbe azzerare i contagi fra il 5 e il 16 maggio.
Va tenuto presente però, e a sottolinearlo è lo stesso professor Peracchi, che i dati sulle singole regioni sono soggetti a revisioni quotidiane, perché un numero relativamente ridotto di nuovi casi può far variare di molto le estrapolazioni. Per questo è necessario prendere in considerazione soprattutto la tendenza nazionale, fondata su una base di dati più vasta, che ad oggi indica l’orizzonte di maggio come quello di fine contagio anche se si tiene conto di possibili valori fuori dalla norma che potrebbero arrivare nelle prossime settimane.