Più autonomia ai Presidenti delle regioni, pur in coordinamento col Governo, e sanzioni più pesanti per chi viola i decreti. Sono le due novità principali introdotte ieri dal Governo con il nuovo decreto emanato per arginare la diffusione del Coronavirus. Fra le novità c’è la possibilità per i governatori regionali di emettere ordinanze più restrittive nei territori a maggior circolazione del virus, purché convalidate entro 7 giorni con decreto del presidente del consiglio, che rimane comunque l’unica autorità in grado di disporre in via urgente e temporanea misure che comprimano le libertà costituzionali. In ogni caso le ordinanze locali già emanate sono valide per i prossimi 10 giorni. Molto ampio l’ambito dell’inasprimento delle sanzioni per chi viola i decreti. Le multe vanno da 400 a 3mila euro, aumentabili di un terzo se la violazione avviene con l’auto e raddoppiabili per i recidivi. Viene poi punito col carcere da uno a cinque anni chi è in quarantena perché positivo al Coronavirus ed esce intenzionalmente di casa, trattandosi di reato contro la salute pubblica che può provocare il diffondersi dell’epidemia. E’ possibile chiudere da 5 a 30 giorni, una volta superata l’emergenza, l’attività dei negozi che restano aperti nonostante i divieti. E le nuove regole saranno valide anche per chi sia già stato sanzionato, limitando così anche il rischio di ricorsi a raffica in tribunale. L’orizzonte temporale è il 31 luglio, perché a fine luglio è ad ora fissata la fine dell’emergenza dichiarata a gennaio. Ma sulle singole misure, ha spiegato il premier Conte, si deciderà di mese in mese, in base ai dati del contagio.
NUOVO DECRETO. PIU’ POTERI AI GOVERNATORI DELLE REGIONI
Nel nuovo decreto anti Coronavirus viene data la possibilità alle regioni di adottare misure più restrittive, purché convalidate entro 7 giorni dal Governo. Decise sanzioni più pesanti, che possono arrivare anche fino a 5 anni di carcere per chi viola la quarantena