Smart working e mobilità ridotta al minimo: sono questi i due ingredienti principali per chi deve continuare a lavorare anche ai tempi del coronavirus. Un accordo tra Regione, Anci, Upi, Cgil, Cisl e Uil per il contrasto alla diffusione del virus covid-19 nella Pubblica amministrazione ha messo sul tavolo una serie di linee guida, dettagliando le procedure che tutti i dipendenti pubblici devono adottare. Un passo importante è quello di individuare le attività funzionali all’emergenza per le quali è indispensabile la presenza fisica degli addetti, e quelle ordinarie che possono essere svolte con il lavoro a distanza. L’incitamento allo smart working prevede che si adottino soluzioni tecnologiche adeguate. Per questo la Regione metterà a disposizione delle amministrazioni locali due milioni di euro per i processi di innovazione amministrativa in ambito digitale a partire proprio dallo smart working. Sui luoghi di lavoro è richiesto di sanificare gli ambienti e di gestire gli spazi comuni in modo da rispettare la distanza di sicurezza tra i presenti.
SMART WORKING, DUE MILIONI PER NUOVE TECNOLOGIE AGLI UFFICI PUBBLICI
Sono state siglate linee guida condivise tra Regione e sindacati per la tutela della salute dei dipendenti pubblici. Due milioni di euro sono in arrivo per l’innovazione tecnologica della pubblica amministrazione a incentivo dello smart working