La Lega Pro, in anticipo sugli altri campionati italiani, si è data un termine per la ripresa degli allenamenti. Fino al 3 aprile nessuna società può organizzarne di collettivi. Una decisione che pone un primo paletto ma che non risolve il tema più dibattuto, che riguarda da vicino anche Modena e Carpi: quando si potrà tornare in campo? Il presidente Francesco Ghirelli ha provato a fare un po’ di chiarezza dettando la linea da seguire e ribadendo ancora una volta due punti cardine: si proverà a portare comunque a termine la stagione, se necessario anche andando oltre alla data del 30 luglio; e poi ci saranno comunque promozioni e retrocessioni. Ed è qui che nasce il secondo interrogativo, quello del caso in cui non fosse possibile terminare la stagione. Ghirelli ha fatto sapere che solo in quel caso verrebbero rispettate le classifiche attuali maturate al momento dello stop, quindi con 11 giornate più alcuni recuperi ancora da giocare, promuovendo presumibilmente le prime di ogni girone, quindi Monza, Vicenza e Reggina, e retrocedendo le ultime 3, per un totale di 9 squadre da sostituire con le 9 vincenti della D. Intanto Modena e Carpi attendono di capire come gestire i giocatori che da 10 giorni e almeno per altri 15 sono in ferie forzate, costretti però a restare in città per non compromettersi con contatti. Ghirelli ha parlato anche del possibile ricorso alla cassa integrazione per la C, proposta avanzata nei giorni scorsi al Governo.
LA LINEA DELLA LEGA PRO. CLASSIFICHE OMOLOGATE SE NON SI FINISCE
Con le squadre di Lega Pro in stand by fino al 3 aprile, il presidente Ghirelli ha ribadito che si farà di tutto per finire la stagione, anche ricorrendo alla cassa integrazione. Altrimenti verranno rispettate le classifiche attuali.