Malattie dell’apparato respiratorio, limitate nel breve periodo o che diventano croniche a seconda dei soggetti, ma anche effetti sul sistema nervoso e sul cuore. Sono gli effetti che gli ultimi studi epidemiologici hanno collegato all’inquinamento atmosferico ed in particolare alle famigerati polveri sottili, PM 10 e Pm 2,5. In grado, soprattutto quando superano i livello massimi di concentrazione per periodi prolungati di portare anche nel breve periodo ad un aumento della mortalità. Evidenze esposte ieri sera all’evento organizzato a Modena dalla fondazione Veronesi con esperti del settore. Tra le sorgenti che definiscono le PM 10 la maggior parte è costituito dal riscaldamento domestico, il 26% dal traffico urbano. Gli ultimi studi condotti anche in Emilia Romagna hanno allargato lo spettro delle patologie provocate dall’inquinamento. Le soluzioni? Gli esperti concordano con il Piano Aria della Regione ma sostengono la necessità di altre azioni che puntano sull’aumento del verde urbano, sia fuori che all’interno delle abitazioni.
Nel video l’intervista a:
– Andrea Ranzi, Epidemiologo Ambientale Arpae
– Pier Mannuccio Mannucci, Comitato scientifico Fondazione Umberto Veronesi – Università di Milano