È arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per Khalil Laamane, l’uomo accusato di aver ucciso la moglie Ghizlan El Hadraoui con quattro coltellate prima di cercare di distruggerne il corpo, dandolo alle fiamme, nella sua auto, in via Cavazza. L’udienza preliminare è prevista per il prossimo 23 gennaio. L’accusa per il 49enne è di omicidio volontario pluriaggravato anche dalla premeditazione. L’uomo, dopo il delitto del 6 febbraio dello scorso anno, era stato fermato quasi subito dai carabinieri e condotto in carcere, dove pochi mesi dopo, i primi giorni di marzo, aveva tentato il suicidio ma era stato salvato in extremis: da allora si è dimostrato sempre più chiuso, di cattivo umore e soggetto ad atteggiamenti autolesionisti, tanto che le autorità carcerarie hanno ottenuto dal magistrato di sorveglianza il suo trasferimento a Piacenza, nel reparto di osservazione psichiatrica della casa circondariale. Da lì a breve è stato quindi sottoposto ad una specifica perizia. Al momento dell’omicidio è stato dichiarato perfettamente in grado di intendere e di volere. Ghizlan, la 37enne madre di due figli, barbaramente uccisa, avrebbe subito violenze e minacce prima del tragico epilogo.
OMICIDIO GHIZLAN, LAAMANE RINVIATO A GIUDIZIO
Khalil Laamane verrà rinviato a giudizio. L’accusa è di omicidio volontario pluriaggravato anche dalla premeditazione nei confronti di Ghizlan, la donna trovata semicarbonizzata un anno fa in via Cavazza