Una ferita nel cuore della nostra regione e di tutta l’Italia che non si rimarginerà mai. A distanza di 43 anni dalla strage del 2 agosto del 1980, quando alle 10.25 in punto del mattino una bomba esplose nella sala d’attesa della Stazione di Bologna e 85 persone persero la vita, è stato realizzato un documentario per mantenere viva la memoria di tutte le vittime. “Quel dolore non è immobile” è il titolo del nuovo film di Giulia Giapponesi che verrà proiettato in piazza Maggiore a Bologna martedì primo agosto. Un dolore che a distanza di anni non si attutisce e che è ancora ben presente nei luoghi in cui si è compiuta la strage e nella memoria di chi l’ha vissuta o ha dovuto affrontare la perdita di una persona cara. Il documentario, realizzato in collaborazione con l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e l’Associazione dei familiari delle vittime, racconta la storia di 85 volontari che hanno portato a termine i viaggi che non hanno potuto completare tutte quelle persone decedute nella strage. Con loro una valigia bianca, testimone di una memoria che continua, consegnata una volta arrivati “a destino” a un passante, una famiglia, un sindaco, rammentando quanto accaduto quel mattino del 2 agosto e parlando della persona che hanno simbolicamente portato a destinazione. Quest’anno in occasione della 43esma commemorazione della Strage, a Bologna a rappresentare il Governo ci sarà il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ex prefetto del capoluogo emiliano.

2 AGOSTO, ‘QUEL DOLORE NON È IMMOBILE’, IL DOCUFILM SULLA STRAGE DI BOLOGNA
La strage di Bologna del 2 agosto del 1980 raccontata in un documentario. “Quel dolore non è immobile” è il titolo scelto dalla regista Giulia Giapponesi per commemorare la storia delle 85 vittime e dei 200 feriti