Nel video l’intervista a Paolo Bolognesi: Presidente Associazione dei familiari delle vittime della strage; Matteo Lepore: Sindaco di Bologna

Erano le 10:25 del 2 agosto del 1980, quando una bomba esplose nella sala d’attesa della Stazione di Bologna. L’orologio all’esterno della struttura è fermo da allora, affinché anche la memoria possa arrestarsi e ricordare ancora oggi le 85 vittime e i 200 feriti della deflagrazione. Fu il più grave attentato terroristico italiano. A 42 anni esatti da quella terribile mattina, per commemorare la tragedia, una folla di persone si è riunita davanti alla stazione in sovrumano silenzio, mentre suonava il fischio di un treno.Una ferita nel cuore della nostra regione e di tutta l’Italia che non si rimarginerà mai, ma su cui la nebbia si sta mano a mano diradando. Con i processi in corso “una nuova era di verità si è aperta”. A dirlo con certezza è stato il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage, Paolo Bolognesi, che dal palco della commemorazione in piazza Medaglie d’oro ha ripercorso gli sviluppi che hanno portato alle condanne di primo grado nel procedimento contro i mandanti. Come ogni anno per le strade di Bologna ha sfilato un corteo, in cui erano presenti anche il gonfalone di Modena e Provincia. La nostra città, così come Carpi e Concordia, dove risiedevano due delle vittime, si è stretta al capoluogo nell’esprimere soddisfazione per una verità difficilmente conquistata.